Il sangiovese

Secondo una vecchia e fantasiosa tradizione locale il nome deriverebbe da Sanctus Zeus, il dio Giove dei Romani.
Le prime notizie storiche sul Sangiovese risalgono al “Trattato della Coltivazione della Vite” (1600) del Solderini e all’ “Agricoltore sperimentato” (1726) del Trinci.

Ma si ritiene che la celebre uva fosse già nota più di 2000 anni fa e che fosse utilizzata dagli Etruschi per la produzione di vino.

Anche l’origine del nome è incerta e le ipotesi sono molteplici: chi vuole che derivi da San Giovanni, chi invece da forme dialettali (da “san giovannina”, uva primaticcia, dato il suo precoce germogliamento), chi giura che derivi da sangue di Giove (Sanguis Jovis).

A partire dal XIX secolo le notizie in merito a questo vitigno sono numerosissime e gli ampelografi italiani e stranieri descrivono il Sangiovese con tale interesse e apprezzamento da collocarlo ai vertici della viti-enologia nazionale ed internazionale.
Il sangiovese sta in italia come il Cabernet sta alla Francia, sono vini che esprimo l’identità vitivinicola di un paese.

Re incontrastato dei vini rossi dell’ Italia centrale , Il sangiovese esprime nei vari territori dove e’ coltivato caratteristiche diverse ma sempre con spiccata personalità.

Gli ampelografi ritengono che il luogo d’origine del Sangiovese sia la zona Appenninica tra Toscana e Romagna, zone dove ancora oggi rappresenta l’uva a bacca rossa più importante.

Diffuso soprattutto in Toscana, dove assume diversi nomi (Brunello a Montalcino, Prugnolo a Montepulciano, Morellino nel Grossetano, Sangioveto nel Chianti) il Sangiovese ha trovato la sua seconda patria nella Romagna.

Negli ultimi vent’anni il Sangiovese considerando la sua spiccata vocazione qualitativa e stato impiantato anche nel nuovo mondo vitivinicolo come Australia California, tuttavia con risultati discutibili.
Il sangiovese come il Nebbiolo sono vitigni strettamente legati al ns territorio e difficilmente si adattano a suoli e condizioni climatiche diverse da quelle native.